Con questa pagina Quovadisumbria vuole arricchire i propri utenti di nuove accattivanti informazioni riguardo fatti curiosi, buffi o anche spaventosi legati ai nostri borghi, siti e personaggi
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Noto come "l' ulivo di Sant' Emiliano", questo esemplare si trova nella piccola località di Bovara, a pochi chilometri da Trevi e a pochissima distanza dalla bellissima Chiesa - Abbazia benedettina di San Pietro, in un terreno che fu proprietà dell'abbazia stessa.
La tradizione locale da sempre tramanda la leggenda secondo cui , l'ulivo in questione, corrisponderebbe a quello citato in un antico codice del 9° secolo, in cui si legge la storia del martirio di Sant'Emiliano o Miliano, primo vescovo , martire e patrono di Trevi, avvenuto nel 304 d.C.: " ... lo legarono ad una giovane pianta di ulivo per decapitarlo...".
Il Santo vescovo era di origini armene e fu martirizzato secondo i dettami imposti dall' Editto di Diocleziano, l'uccisione per decapitazione gli venne provocata dopo molti altri supplizi.
L' ulivo misura 9,10 metri di diametro e 5 metri di altezza, risulta molto affine alla cultivar "moraiolo", ampiamente diffusa in zona. Recentemente è stato censito come pianta protetta e contrassegnato dal numero 105.Deve aver resistito a molte "galaverne", cioè gelate intense , che periodicamente uccidono moltissimi esemplari.
L' Umbria, si sa, è anche nota come terra di Santi, ma pochi sanno che qui sono molto amate e venerate addirittura due Santa Chiara.
La Chiara di Assisi è famosa in tutto il mondo, ma esiste anche la Santa Chiara da Montefalco, alla quale è dedicata una bella chiesa nel borgo nativo.
Santa Chiara da Montefalco nacque nel 1268 e, a soli 6 anni, decise di seguire l'esempio religioso della sorella maggiore Giovanna, ed entrò con lei nel Reclusorio costruito dal loro papà, Damiano, conducendovi una vita esemplare.
In pochi anni anni la spiritualità della giovane, richiamò l'attenzione di molte altre ragazze e così, per ospitarle , nel 1281 , il padre di Chiara fece edificare un nuovo monastero , quello esistente ancora oggi.
Dal 1290 la comunità adottò la Regola Agostiniana e, l'anno seguente, Chiara diventò superiora.
Dal 1288 al 99 Chiara visse una profonda crisi spirituale, come se avesse smarrito la fede, ma ecco che avvenne un profondo incontro mistico: nel 1294, le apparve Cristo sofferente, che le disse: " Ho cercato un luogo forte per piantare questa croce: qui e non altrove l'ho trovato"; da allora Chiara ripetè spesso: " Io ho Gesù crocefisso dentro il mio cuore!"
Chiara visse molte altre forti esperienze mistiche, vincendo l'invidia e le calunnie e praticando un 'intensa vita sia contemplativa che apostolica.
Un altro straordianrio episodio della Sua vita , è conosciuto come " l'incontro col pellegrino" : un misterioso persanaggio che, dopo un incontro con la Santa, decise di donarle il proprio bastone. Chiara lo piantò nel giardino del monastero e , da questo, crebbe miracolosamente un albero : dalle sue bacche le suore ricavano ancora oggi grani per costruire rosari. L' albero è di una specie originaria dell' Himalaya, chiamato Melia Azedarach, ma comunemente noto come "albero dei paternostri".
Nel 1308 Santa Chiara morì serenamente, cantando "Beglié", ovvero "Egli è bello".
Ricordando le Sue parole dopo l'apparizione di Gesù, le altre consorelle decisero di conservare il Suo corpo ed aprire il Suo cuore, dove trovarono degli stranissimi segni : la croce e il flagello di Cristo crocefisso, ancora visibili nella Chiesa di Santa a Montefalco.